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Paolo Mazzoni: il sommelier è… a domicilio!

24 December 2018

Spesso le idee migliori nascono per caso. È andata così anche a Paolo, sommelier per passione che ha inventato un modo innovativo per raccontare e far conoscere l’affascinante mondo del vino.

La professione del sommelier è sicuramente molto richiesta, ormai non solo in contesti chic: il mondo dei vini incuriosisce sempre più persone.

Così, il sommelier ASPI Paolo Mazzoni si è inventato una modalità originale e creativa per coltivare la sua passione: il sommelier a domicilio.

Del resto, si sa, ormai siamo abituati ad avere quasi ogni tipo di servizio direttamente a casa nostra, dal cibo alla spesa: perché non un sommelier?

Paolo Mazzoni ha appena terminato una serie di appuntamenti presso il ristorante Diversus di Greve in Chianti, dove ha spiegato in modo semplice ed efficace le basi della professione e degli abbinamenti cibo-vino nel contesto di divertenti cene in cui a farla da padrone è stata la sua capacità di raccontare il vino in uno dei suoi territori d’eccellenza: il Chianti.

Intervista a Paolo Mazzoni

L’idea del Sommelier a Domicilio ci ha decisamente incuriosito, così abbiamo fatto qualche domanda a Paolo. Ecco le sue risposte.

Da dove è nata l’idea di diventare “Sommelier a domicilio”?

Quando sono diventato sommelier riconosciuto ASPI (Associazione Sommelier Professionali Italiani) non pensavo che avrei esercitato questa professione: ho frequentato i tre corsi necessari a diplomarmi soprattutto per assecondare una curiosità personale.

Fin da giovanissimo ho frequentato l’ambiente delle aziende vinicole nella zona di Vinci grazie a comuni amici, sentendomi in un certo senso “a casa” in questo mondo: fare un passo avanti e conoscerlo meglio è stato del tutto naturale.

Lo spunto che mi ha portato all’idea del sommelier a stata la richiesta di un amico, che voleva organizzare una cena speciale a casa sua con tanto di degustazione e spiegazione dei vini, e mi ha chiamato.

L’esperienza è stata un successo e ho deciso di continuare. Ho aperto una pagina Facebook e un account Instagram e... l’avventura è iniziata!

Che tipo di esperienza proponi a chi decide di avvalersi della tua professionalità?

Quello che cerco di fare è spiegare in modo rilassato e piacevole il mondo del vino, dando alcune conoscenze di base e facendo provare degli abbinamenti particolari. Il tutto nel contesto di cene ed eventi.

Per non creare nessun tipo di soggezione, evito un approccio troppo “tecnico” e distante, e non indosso la divisa ufficiale dei sommelier: mi sono reso conto che un approccio informale stimola maggiormente i commensali a fare domande e a parlare delle proprie sensazioni durante le degustazioni.

Come è nata la collaborazione con “Diversus”?

Mi hanno contattato loro: l’idea di organizzare un ciclo di quattro serate di cene con degustazione e spiegazione di vini e abbinamenti presso il loro ristorante mi è sembrata perfetta per il mio tipo di approccio alla materia.

“Diversus” è una location molto bella, elegante ma calda e accogliente al tempo stesso, con un menu originale e di qualità, quindi era l’ideale.

Per quest’anno gli incontri sono terminati, ma spero proprio che l’anno prossimo ci siano altre occasioni per continuare quest’esperienza.

Che tipo di vini sono stati scelti?

Visto il territorio, ci siamo concentrati sul Chianti Classico, scegliendo piccole aziende storiche del territorio come Querciabella, Le Fonti e Savignola Paolina, ma non ci siamo limitati al Chianti: per esempio ho proposto un vino sloveno ricco di una grande storia, il Dueri Pax, che viene prodotto da 800 anni in un antico monastero.

Da Diversus, per una scelta in controtendenza rispetto al classico menu del Chianti, si mangia soprattutto pesce: è stato difficile scegliere gli abbinamenti con i vini rossi della zona?

A differenza di quello che in molti pensano, il rosso e il pesce possono convivere magnificamente.

Naturalmente la scelta cadrà su rossi giovani e non troppo strutturati, da abbinare a piatti di pesce con molto “corpo”, come la zuppetta di moscardini al pomodoro che a Diversus abbiamo abbinato a un ottimo Chianti Classico del 2016.

Quanto si deve spendere per bere bene?

Un altro “mito” intorno ai vini è che per gustare grandi vini sia necessario spendere cifre ingenti.

Niente di più lontano dalla realtà: esistono bottiglie straordinarie a costi contenuti, per esempio sotto i venti euro.

Questo è uno dei principali compiti del sommelier: saper consigliare bottiglie di qualità anche a chi ama bere un buon bicchiere senza spendere cifre elevate.

Mi viene in mente la Val d’Orcia: anche mia moglie è appassionata di vini, e spesso mi ha parlato di quel territorio.

Esatto: una zona spesso trascurata della Toscana del vino, stretto tra aree conosciutissime come Montalcino e Montepulciano, che offre ottime bottiglie a prezzi davvero ragionevoli.

Ma è solo una delle tante. Per esempio, tempo fa una cliente ha deciso di regalare al suo fidanzato una cena in casa con degustazione e mi ha contattato.

In quel caso ho deciso di incuriosirli con una scelta di vini delle Marche. Una terra molto vocata, con tanti ottimi vini, che non viene quasi mai menzionata tra le eccellenze italiane. Decisamente a torto.

Ti è capitato qualche aneddoto divertente, durante le tue degustazioni?

Ne capitano spesso! Proprio durante uno degli incontri di Diversus, per esempio, un gruppo di turisti norvegesi si è presentato alla degustazione armato di pinte di birra, bevendo allegramente prima di cominciare.

Questo, ovviamente, altera del tutto la percezione di quello che stai per degustare.

Nonostante questo piccolo inconveniente iniziale, la serata ha comunque funzionato egregiamente ed è stata molto divertente.

Cosa consigli a chi non ha mai partecipato a una degustazione?

Di divertirsi a sperimentare, degustando vini diversi fino a farsi una propria idea di cosa gli piace di più.

Chiunque con un po’ di esperienza può diventare un buon conoscitore di vini pur senza essere sommelier.

Ma soprattutto: non avere paura di fare domande al sommelier, magari temendo di apparire “ignoranti”. Non ci sono domande sbagliate!

Un’ultima domanda: quante volte ti hanno citato il famoso sketch di Antonio Albanese che fa il sommelier?

Ho perso il conto. L’ultima volta è stato due giorni fa!

L’intervista finisce qui, su un tono giocoso. Paolo si congeda, ha un sorriso contagioso e un grande entusiasmo e passione per il mondo del vino: è stato un piacere intervistarlo.

Vuoi un Sommelier a domicilio? Contatta Paolo Mazzoni sulle sue pagine Facebook e Instagram (Sommelier a Domicilio Firenze) oppure tramite la mail sommelieradomicilio@outlook.it

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